Sono gli adesivi sulle pareti #1: Bineural, Irma, TellKujira

Bineural – Bineural EP (2023)

Piccoli esercizi psicopatici e rumorosi: il duo di Torino che risponde al nome di Bineural salta dal math al jazzcore con notevole disinvoltura. Giravolte brutali (Infinite Chase), miriadi di precisissimi stop’n’go (Clockwork Blue) e tormente rumoristiche (Gonzales) li collocano tra Testadeporcu e Dos Cabrones.
Da tenere d’occhio.


Irma – Del Nostro Scontento (2024)

Portano lo stesso nome della partigiana Irma Bandiera e si divincolano tra urla e distorsioni, tra post-hardcore (Ho visto i giorni) e screamo (Megattera, L’altra riva) con un animo dichiaratamente punk.
Del Nostro Scontento dura poco ma rimane dentro: ventiquattro minuti come un magma sonoro ed un fiume di parole (Puro gelo cobalto) che colpiscono e stravolgono. E affascinano senza dubbio.


TellKujira – TellKujira (2023)

Minimalismi oscuri per il quartetto romano TellKujira: il disco omonimo (su vinile per Superpang) prende il via lentamente, tra post-rock oscuro (Kujira), pulsazioni ripetitive immancabilmente arty (Trompe les dieux, Interior Sketch), pseudocasualità controllate e rumorismo graffiante (Tomwaits).
Un viaggio musicale nella notte più buia e cupa.

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