LAVA – 27​°​05​′​10​″​N 88​°​39​′​38​″​E (2023, Autoprodotto)


27​°​05​′​10​″​N 88​°​39​′​38​″​E, Bengala Occidentale, India. Una località che si chiama Lava, proprio come il nome che il duo di Ferrara decide di adottare per attuare i propri piani distorti e rumorosi.
27​°​05​′​10​″​N 88​°​39​′​38​″​E è anche il titolo di questo secondo – breve, ma intenso, intensissimo – lavoro della band, autoprodotto su cassetta e in digitale con la formula name your price su bandcamp.

“Solo” quattordici minuti bastano al duo per riuscire a tramortire piacevolmente gli ascoltatori più avventurosi, affezionati a sonorità di certo non leggere: una scarica continua e rabbiosa di riff di basso e batteria, che mischia sapientemente noise rock, punk e stoner, in cui emergono voci dal vago retrogusto screamo e si scivola velocemente nel post. Sei tracce, sei numeri che richiamano i valori delle coordinate di cui sopra, che riportano tutto sempre lì, al punto iniziale, dove tutto nasce.
N-27°, primo punto toccato dalle orecchie dell’ascoltatore si erge, granitica, su sonorità che agli albori sembrano una via di mezzo tra Asino e Duocane, mentre lo sviluppo, dalle tinte addirittura groovy, può richiamare qualcosa dei primi Intimissimo. Tutto poi degenera in episodi brevissimi (N-05′ e N-10″) ma carichi di violenza distorta. Brani in cui emerge tutto l’animo punk del duo, diretto ed immediato e dove le sonorità stoner si scontrano chiassosamente con elementi ben più pesanti.
In E-88° ci si divincola tra riff sbilenchi e batterie tribali come una folle corsa tra una miriade di spigoli che fanno – piacevolmente – male. Un discorso, fatto di pochi elementi ma ben calibrati, portato avanti sempre in maniera convincente. Anche le successive E-39′ e la conclusiva E-38″, in bilico tra doom e noise rock, tribalismi à la Iqonde e urla che mi hanno riportato alla mente un po’ gli Onan, un po’ un brano preciso dei Movimento Artistico Pesante, fanno bene il proprio lavoro, invitando quasi a ripartire dall’inizio e godere ancora una volta di un piacevolissimo quarto d’ora.

Sono sei le tracce che compongono questo lavoro, ma all’ascoltatore viene lasciata la libertà di affrontarlo sia ad episodi singoli, uno dopo l’altro, oppure come un unico, solido, impetuoso magma sonoro. Travolgente, ipnotico, e sicuramente convincente.

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