Prima di addentrarsi nell’intervista agli Adelaide c’è da fare qualche passo dietro le quinte di una serata pisana: la band in questione sarà infatti il primo gruppo ospite degli eventi organizzati dal Collettivo La Fabbrica. Giovane collettivo appena nato ma con le idee ben chiare: portare nel proprio territorio progetti musicali affini ai loro gusti per far sì che si ricominci a saltare al suono di buona musica dal vivo.
Gli Adelaide saranno appunto il “Prodotto N°1” delle serate organizzate dal collettivo, un concerto di autofinanziamento che si terrà venerdì 3 Maggio, per trasformare le idee e concretizzarle in serate ed eventi. Per questo scopo è stata anche avviata una campagna di crowdfunding.
Il collettivo nasce con il preciso scopo di promuovere e dare spazio all’arte indipendente.
Questo il post che testimonia la nascita del collettivo: https://www.instagram.com/p/C4x90FyII7f/
Per raggiungere questo obbiettivo lanciamo una call to action a tuttə lə artistə alla ricerca di un luogo per fare vivere il proprio progetto.
Qualsiasi sia il vostro modo di esprimervi potete parlarcene scrivendo una mail all’indirizzo: collettivolafabbrica@gmail.com.
Uniamoci.🌼
La band Adelaide nasce a Massa ed è composta da Lorenzo, Tiziano, Marco e Giovanni, dalla fine del 2021 cercano di fare panc fallendo miseramente. Questo è quanto ci dicono, vediamo se dalle domande riusciamo a conoscerli un po’ meglio.
Salve Adelaide, partiamo dalle basi: come mai avete scelto questo nome?
Adelaide è un nome che non ha uno specifico significato per noi, semplicemente ci piaceva e in qualche modo risuonava nelle nostre teste. Solo in seguito abbiamo appreso che l’etimologia del nome sta per qualcosa come: “di nobile stirpe”, “ dai modi nobili”, e allora ci è sembrato adatto perché in netta contrapposizione con il nostro essere e la nostra musica.
I quattro brani che compongono il vostro EP del 2022 hanno dei chiarissimi riferimenti emo. Come mai la scelta di questo genere?
La nostra non è stata una scelta programmata e razionale, ma un qualcosa nato un po’ da sé. Tutto ciò che suoniamo deriva dalle nostre esperienze e dai nostri ascolti, svariati e diversi per ognuno di noi, ma sicuramente orientati verso generi come l’emo e il post rock, sia internazionale che italiano.
…e quali sono i gruppi che vi hanno influenzato maggiormente?
Nonostante la varietà di ascolti, siamo tutti accomunati dall’influenza che hanno su di noi gruppi come Explosion In The Sky, Mogwai, This Will Destroy You etc.; per quanto riguarda il panorama italiano ci sentiamo di citare sicuramente gruppi come i Fine Before You Came, Gazebo Penguins, Verdena, Do Nascimiento… Questi sono solo alcuni dei nostri “classiconi” ma ce ne sono tanti altri.
Siete il primo gruppo a partecipare alle serate organizzate dal Collettivo La Fabbrica, come siete entrati in contatto con loro?
Siamo molto onorati di partecipare a questa serata organizzata dal Collettivo La Fabbrica. Siamo entrati in contatto un po’ per caso sui social, dove ci siamo confrontati e trovati in sintonia. Siamo davvero contenti che stia emergendo anche qui in zona una realtà come quella portata avanti dal Collettivo e auspichiamo con tutti noi stessi di dare vita insieme ad una scena più presente sul territorio toscano, inaugurando quella che speriamo essere una lunga serie di iniziative.
Nella serata in questione, ci sarà occasione di ascoltare qualche brano nuovo?
Durante la serata ci sarà soprattutto la possibilità di sentire qualcosa di nuovo. L’EP che è presente su Spotify contiene solamente quattro delle nostre prime tracce, ma da allora c’è sicuramente stata un’evoluzione. Al momento abbiamo pronto un primo disco che speriamo di poter far uscire al più presto, ma nel frattempo abbiamo continuato a lavorare su pezzi nuovi, che saranno comunque esterni al disco ma che ci fa piacere condividere.
Quali novità dobbiamo aspettarci, per il futuro, dalla vostra band?
Per quanto riguarda il futuro, ci auguriamo prima di tutto di poter suonare il più possibile, di allargare la nostra cerchia di ascolti e di persone e di poter collaborare con tanti gruppi e collettivi per costruire insieme una scena di controtendenza che a noi, ultimamente, da l’impressione di star riprendendo piede. Crediamo che ce ne sia più che mai bisogno e siamo entusiasti che la gente abbia voglia di tornare ai concerti, abbracciarsi e urlare insieme.