Solution, un disco diviso in cinque parti: cinque prefissi a mutare il senso del titolo. Cinque brani che alternano lunghezza e brevità, atmosfere post-rock a squarci hardcore, urla e nervosismi a momenti di assoluta calma. Materie che piano piano si autoplasmano, si compongono da pezzi sparsi, si uniscono e dopo attimi di incertezza diventano qualcosa di concreto, strisciante, distorto: ecco, questa è la descrizione adatta a questo lavoro dei Metide.
La ricetta del gruppo è semplice, ma non sempre scontata. L’incedere lento e strisciante del gruppo, si muove su dettagli vocali black e sonorità post (sempre in bilico tra rock e metal): un crescendo continuo di chitarre che man mano cedono alle distorsioni così come la voce scivola dal sussurrare poche parole ad urlarti in faccia tutta la sua rabbia. E piano piano, misurando bene i tempi, ogni colpo di distorsione sarà come una fucilata in pieno petto. È “solo” il primo brano, sono i quasidodici minuti di This-solution, primo prefisso, primo episodio che mette subito le cose in chiaro.
Dopo Dis-solution – che, con i suoi movimenti ambient minimi fa da trait d’union tra la prima traccia e Ab-solution – qualcosa si appesantirà, si sente già da primi secondi del brano in questione: l’incedere rimane lento, come in precedenza, ma lo strumentale è più nervoso anche quando tutto lascia spazio al cantato. Nel finale lo strumentale dimostra di sapere il fatto suo, anche senza dover necessariamente accelerare.
E poi ancora, in un sali e scendi continuo, ex-solution unirà la precedente traccia a Re-solution, il finale dell’album. Un brano in cui, la rabbia dei primi minuti piano piano si dissolve in movimenti post-rock, con chitarre che ammiccano a dettagli math, mentre la voce – con piglio particolarmente dreamy – contribuisce all’atmosfera post di fine disco. Anche se – ricordatelo sempre – in un disco del genere, c’è sempre tempo per un’ultima degenerazione distorta, quindi orecchie ben aperte e tenetevi pronti agli agguati della band.
Trentatre minuti di pesantezze hardcore e post-metal, che sembrano essere, senza alcun dubbio, l’ideale per chi segue il genere in questione.
Fantastici!!!
Fantastici!!!